E' cosi che di solito inizia una brutta avventura. Una di quelle che poi la notte non dormi e ti alzi continuamente per bere e cercare di digerire. Il locale non era certo invitante, il solito ibrido meneghino-partenopeo. Si fosse presentato all'aspetto almeno come un diner americano, divani rossi, tavoli smaltati, neon alle finestre, allora sulla pizza si sarebbe potuto anche soprassedere. Chissà mai che a un tavolo ci fosse stato Tim Roth e la sua ragazza intenti a preparare una rapina, fuori parcheggiate delle harley in attesa per la fuga. E invece no. Cameriere strafottente, pizza biscotto e umidità luccicante di pavè milanese. Unica consolazione il profumo della pupa ancora tra le dita.
12.4.08
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